"RIGHT IS RIGHT, LEFT IS WRONG"

venerdì 16 luglio 2010

IL BANDO DEI CONSERVATORI
CONTRO MICHAEL SAVAGE




    L’islam radicale ha conseguito una delle sue maggiori vittorie nella sua guerra contro l’Occidente. Ma il suo trionfo non è avvenuto sul campo di battaglia, né dopo che è esplosa una bomba, né dopo che è stato siglato un trattato di pace oppure presi ostaggi: si è tradotto nella resa di uno Stato e di una intera nazione ai neri artigli della “political correctness”.
    Il nuovo governo di coalizione britannico, guidato dal primo ministro conservatore David Cameron, ha deciso di mantenere il bando contro Michael Savage, il popolare ospite di talk-show alla radio. Savage, che vive a San Francisco, vanta più di otto milioni di ascoltatori su circa quattocento stazioni. Il suo è il terzo più gettonato talk-show in America. (In confidenza ho ospitato Savage ed egli mi ha ospitato in diverse occasioni.) Londra ha annunciate che il bando non sarà rimosso finché Savage non ripudi "precedenti dichiarazioni" ritenute "lesive" della sicurezza pubblica.
    Cameron ha mantenuto in vigore la decisione presa dal suo predecessore di sinistra, l’ex premier Gordon Brown, d'inserire Savage nella lista dei personaggi "poco desiderabili", che fà sì che il focoso conservatore possa entrare nel Regno Unito. Questa lista di persone ostili comprende anche noti estremisti islamici (inclusi terroristi di Hamas), neo-nazisti, un vecchio stregone del Ku Klux Klan e alcuni skinhead russi colpevoli di aver ucciso più di dieci immigrati. Secondo funzionari britannici, Savage fa parte della lista per un solo motivo: per incitamento "all’odio" e alla "violenza fra comunità". Per qusto si tratta di una pericolo pubblico che dev’essere tenuto lontano dalle spiagge britanniche.
    Il bando contro Savage rappresenta un assalto frontale contro la libertà di parola. Nel “mondo nuovo”[1] inglese, le parole di un ospite di talk-show sono considerate alla stessa stregua dei bombaroli suicidi e dei gangster: le idee devono essere messe fuorilegge e i crimini di coscienza soppressi.
    Inoltre, non c’è ombra di prova che Savage abbia mai o anche solo una volta incitato all’odio o esortato alla violenza contro chicchessia: le accuse in tal senso sono non solo prive di fondamento ma anche diffamatorie: si tratta di semplici bugie.
    Per anni, l’odio dei gruppi liberal come Media Matters[2] ha cercato di dipingere falsamente Savage e altri conservatori ospiti di trasmissioni radio (inclusa la vostra fedele radio) come virulenti neo-fascisti che sognano un regime di apartheid di destra che prenda a calci donne, minoranze, omosessuali e musulmani. E questa contorta e perversa caricatura propagandata dai sinistri è stata volontariamente “bevuta” dal governo inglese.
    Incapaci di vincere la battaglia delle idee, costoro ricorrono alla denigrazione e alla demonizzazione da quattro soldi. Lo scopo è delegittimare e criminalizzare chi pensa conservatore: oggi tocca a Savage, domani sarà il turno di Glenn Beck o di Sean Hannity di essere inseriti nella lista dei nemici pubblici dello Stato.
    Mettendo di proposito il nome di Savage a fianco di quello di assassini e di criminali, Londra gli ha dipinto un enorme bersaglio sulla schiena: estremisti islamici squilibrati potrebbero essere tentati di assassinarlo, pur di segnare un punto per il jihad. Savage è un uomo braccato: delle fatwa sono state emeses contro di lui: è il Salman Rushdie dei nostri giorni.
    La decisione di Cameron manifesta che la Gran Bretagna si è arresa all’ondata crescente dell’islam radicale. In alcune e-mail governative dell’anno scorso, si rivelava che funzionari britannici, legati all’ufficio di Brown, avevano già deciso di mettere Savage nell’elenco solo per "controbilanciare" l’alto numero di militanti musulmani. Lo scopo non era proteggere la Gran Bretagna, ma piuttosto si trattava di placare la sensibilità della sempre più forte e sempre più esigente comunità islamica del Paese. Savage è stato sacrificato sull’altare del multiculturalismo liberal.
    Per molti membri dell’establishment conservatore, Cameron è un modello per il GOP [Great Old Party, i repubblicani]. Ma è un secchione attraente, che ha trasformato il Partito Conservatore in un partito favorevole al big-government, all’ambientalismo e al progressimo sociale. È un falso "centrista" che attrae donne, abitanti dei sobborghi e minoranze. Rappresenta il laburista light, cioè un “tory” rosso che non ha la maldestra incompetenza di Brown. Cameron vuole iniettare altri miliardi nell’istruzione e nella sanità; sta chiedendo aumenti delle tasse per ridurre l’incredibile deficit inglese; rifiuta anche di prendere posizione contro la massiccia immigrazione illegale e contro la minaccia dell’islam politico.
    «Ancor prima che mi venisse detto che i conservatori inglesi avrebbero mantenuto il bando nei miei confronti, sapevo che questo giorno sarebbe venuto», ha detto Savage in una intervista. «Apparentemente, in Inghilterra non vi è stato nulla più di un cambiamento di manichino nel reparto».
    Savage ha ragione: Cameron è un falso conservatore, un coniglio sinistrorso mascherato da “thatcheriano” modernizzato. Il suo successo politico dovrebbe suonare come un avvertimento per i conservatori americani. Una socialdemocrazia all’europea porta alla creazione di un regime progressista permanente, dove il solo punto di scontro fra i due partiti maggiori non è se lo Stato-balia debba esistere, ma chi è più capace di governarlo. È un segnale pericoloso che molti strateghi repubblicani si stiano facendo araldi del genere di conservatorismo di Cameron.
    Dalla fine della Guerra Fredda, il GOP e il Partito Democratico si sono andati trasformando in una oligarchia statalista basata sulle grandi corporation che si batte per le frontiere aperte e per il libero commercio. Il risultato è stato la graduale dissoluzione dell’America. Le nostre frontiere sono una piaga sanguinante; l’immigrazione incontrollata è sfrenata; la nostra infrastruttura industriale si riduce; le fabbriche e i posti di lavoro sono appaltati all’estero; la classe media e la classe operaia stanno affondando; la spesa pubblica è fuori controllo; il debito pubblico sta esplodendo; e interessi di parte dominano a Washington: l’America tradizionale sta morendo.
    A differenza della maggior parte dei conservatori, Savage non è un globalista: è un nazionalista del tipo “sangue e terra”, che capisce che la salvezza dell’America riposa sul ritorno alle sue profonde radici giudeo-cristiane, allo Stato costituzionale, alla famiglia, alla fede e al patriottismo: non è disposto ad adatatrsi né alla globalizzazione economica, né ai miti del multiculturalismo.
    Ed è questo il vero crimine: sia per la sinistra internazionalista, sia per la destra globalista, le sue vedute tradizionaliste sono fuori moda e fuori del tempo e anche un tantino pericolose. In ultima analisi, ecco perché Cameron ha deciso di confermare il bando. E anche il motivo per cui la maggior parte dei repubblicani e dei conservatori mantiene un silenzio assordante: Savage non è uno dei loro. Ecco perché non alzeranno un ditto in sua difesa: il suo roccioso nazionalismo non è il benvenuto nel GOP di oggi di Newt Gingrich, di Karl Rove e di Rush Limbaugh.
    «[Il fatto] dovrebbe rappresentare una lezione per chiunque pensi che se i repubblicani vinceranno il prossimo novembre vi sarà un cambiamento reale», ha detto Savage. «Proprio come i conservatori inglesi che hanno continuato la politica fallimentare del sinistrorso Gordon Brown, la maggior parte dei repubblicani proseguirà nella stessa politica devastante che il [Presidente] Obama ha avviato».
    Se ciò è vero, allora il Partito Repubblicano merita di finire nella spazzatura della storia. Il GOP dovrebbe insistere affinché il Segretario di Stato Hillary Rodham Clinton faccia pressione su Londra perché revochi il bando. La libertà di parola e quella di espressione sono le pietre angolari della civiltà occidentale. Se non saranno difese, morranno di una morte lenta, altra vittima dell’inarrestabile marcia di conquista islamista.
[1] Brave new world è il titolo originale del romanzo di Aldous Leonard Huxley (1894-1963) Un mondo nuovo (trad. it., Il mondo nuovo e Ritorno al mondo nuovo, traduzione di Lorenzo Gigli, Mondadori, Milano 1991), che immagina l’Inghilterra del futuro sotto un regime tecnocratico, totalitario e poliziesco (ndr).
[2] Media matters è un sito web progressista che monitora i media americani (ndr). 
[L'articolo è stato pubblicato su The Washington Times del 15 luglio 2010]

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