LA GUERRA DI HOLLYWOOD
CONTRO IL CRISTIANESIMO

Hollywood chiama tutto questo “intrattenimento”, ma si tratta invece di faziosità anti-religiosa, cui i cristiani — e la gente di tutte le fedi — dovrebbero esigere che si ponga fine. South park è un tentativo deliberato di schernire e d’insudiciare l’essenza del cristianesimo: la natura divina di Cristo. Il suo scopo è di degradare Gesù a una figura di oggi, impazzita di sesso, dall'agire permissivo e violento. Non è solo blasfemo, ma è anche moralmente ripugnante e culturalmente perverso. Svilisce e distorce completamente Cristo solo per qualche risata a buon mercato.
Non è la prima volta che Comedy Central dipinge Cristo in maniera malefica e deforme. Lo show South Park ha ripetutamente mostrato Cristo nel più abietto dei modi: mentre guarda come un deficiente materiale pornografico in Internet; mentre si ferisce al collo in modo che il sangue schizzi copioso dappertutto; comportandosi come un guerriero ninja assassino che uccide il Papa lanciandogli un pugnale che lo trancia in due; e defecando sull’ex Presidente George W. Bush e sulla bandiera americana. Contro il cristianesimo, per South Park la stagione di caccia è sempre aperta.
Tuttavia, quando si tratta d’islam, Comedy Central tace: il profeta Muhammad non è mai stato preso in giro apertamente né messo in ridicolo per sfruttare l’effetto-sorpresa. Di fatto, l’emittente, per paura di offendere i musulmani, si autocensura. Per esempio, nell’episodio n. 200 di South Park, i produttori avevano cercato raffigurare Muhammad vestito con una pelle d’orso, ma le proteste dei gruppi per i diritti dei musulmani li hanno costretti a tagliare la scena per loro offensiva.
Questo è un uso flagrante di due pesi e due misure: l’islam non può essere ridicolizzato o attaccato, ma il cristianesimo sì, spesso e volentieri. Gli ipocriti di Hollywood capiscono bene che Muhammad è off-limits per un solo motivo: per la paura di una fatwa, il decreto religioso islamico che autorizza l’assassinio di chiunque diffami l’immagine del profeta musulmano. I liberal di Hollywood sono dei codardi, che si accaniscono su Gesù perché sanno che i cristiani non reagiranno. Troppo spesso li vedono infatti guardare inerti mentre il loro Salvatore viene crocifisso culturalmente.
Le nostre élite progressiste continuano a ripetere, fino alla nausea, che l’islam è una “religione di pace”. Il fatto che vi siano milioni di estremisti islamici che abbraccino il jihad e il terrorismo, usando il Corano come base teologica per la guerra santa contro l’Occidente, per la maggior parte dei liberal laicisti è irrilevante. Il loro dogma, il multiculturalismo, impone loro di negare questa fondamentale realtà. Ma essi, si sa, preferiscono le fantasie ideologiche.
La vera religione della pace è invece il cristianesimo: non ci sono in giro suore cattoliche che dirottano aerei facendoli schiantare contro edifici. Non ci sono pastori protestanti che si fissano al petto candelotti di dinamite e fanno saltare in aria uomini, donne e bambini musulmani innocenti. Non ci sono vescovi ortodossi che affermano autorevolmente che la Bibbia giustifica il massacro di non cristiani. In breve, il cristianesimo non mira a instaurare un impero mondiale con la spada: l’islam radicale sì.
Mentre è precisamente la sottolineatura cristiana della non-violenza e della coesistenza religiosa pacifica che Hollywood sta sfruttando. I produttori di Comedy Central sono consapevoli di un fatto fondamentale: potranno deridere Gesù come e quando vogliono, poiché non c’è alcun jihadista cristiano che li farà saltare in aria: è infatti facile e privo di rischi tirare colpi a casaccio — pateticamente — contro Cristo.
In essenza, il progressismo laicista moderno si basa sull’odio nei confronti del cristianesimo. Per decenni, i liberal militanti hanno tentato di sradicare il nostro retaggio giudeo-cristiano dalla sfera pubblica. Bandendo le preghiere dalle scuole pubbliche, proibendo che nelle Corti di Giustizia venga esposta la Tavola dei Dieci Comandamenti — il reale fondamento della legge e dell’etica in Occidente —, legalizzando l’omicidio di massa tramite aborto di circa cinquanta milioni di bambini americani non nati, cercando di metter fine alle celebrazioni ufficiali del Natale e della Pasqua, facendo pressioni perché il comportamento omosessuale divenga moralmente accettabile e legalizzando il matrimonio fra persone dello stesso sesso: tutto questo è guerra culturale, una guerra in atto contro l’America profonda e sua tradizionale fede cristiana.
La cristianofobia è la forma di fanatismo oggi di moda. Hollywood fa da baluardo del fronte anticristiano. Si considerino film quali Il codice Da Vinci e Angeli e Demoni. Il loro messaggio di fondo è che la Chiesa Cattolica è un’istituzione primitiva, sinistra e superstiziosa, il cui perno è una gigantesca cospirazione tramata nel cuore stesso del cristianesimo: aver nascosto che Gesù non era celibe ma sposato e padre di numerosi figli. Non c’è uno straccio di prova a supporto di questa calunnia oltraggiosa, ma Hollywood spaccia tutto ciò per “arte” coraggiosa.
I cristiani devono difendere con vigore la propria fede. Se Comedy Central vuole fare un serial che descrive Cristo come un teppista di strada, è suo diritto farlo. Ma è pure diritto dei cristiani sentirsi offesi ed esprimere il proprio risentimento. La libertà di parola è un’arma a doppio taglio. I cristiani dovrebbero rendere noto che non solo boicotteranno tutti i programmi di Comedy Central, ma — cosa più importante — tutti i prodotti che essa pubblicizza. Le corporation che hanno contratti pubblicitari con Comedy Central, infatti, stanno sponsorizzando, direttamente o indirettamente il fanatismo anticristiano.
Tutto ciò non sarà più tollerato: i cristiani non staranno più zitti.
[L'articolo è apparso su The Washington Times del 3 giugno 2010]
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